Ambienti virtuali e digital storytelling►Giandomenico Caruso (Dipartimento di Meccanica, Politecnico di Milano) Il corso "Ambienti virtuali e digital storytelling" ha come obiettivo quello di analizzare tecniche e tecnologie legate agli ambienti virtuali per la gestione e la valorizzazione delle collezioni digitali complesse. Durante le lezioni verrà fatta una panoramica sulle applicazioni sviluppate per lo storytelling digitale e interattivo cercando di identificare e comprendere il funzionamento delle soluzioni hardware e software maggiormente usate in questo ambito. Nell’ultima parte del corso, si svilupperà insieme una applicazione per il digital storytelling interattivo con il software Unity. In particolare, verranno analizzate le seguenti funzionalità: importazione di modelli 3D, gestione dei materiali, gestione delle luci, creazione di una ambientazione, animazione dei modelli 3D, creazione di una interfaccia grafica, inserimento contenuti multimediali, inserimento di elementi interattivi, creazione del file eseguibile. |
Archivistica digitale«Archivistica e archivi sono ... inevitabili cartine di tornasole delle modifiche che attraversano la società stessa» (F. Valacchi, Archivistica, parola plurale, in «Archivi»,XIII/1, gen.-giu. 2018, p. 6); da questa considerazione si comprende come il rapporto tra il mondo degli archivi e le tecnologie digitali non possa essere néepisodico né solo tecnico, ma piuttosto sia stabile e organico. Tanto è vero che, alla luce degli sviluppi della rivoluzione digitale, l’archivistica tradizionale ha dovuto rivedere in profondità i suoi statuti epistemologici. Stefano Gardini Sono responsabile degli archivi cartacei del Comune di Milano, confluiti ora nella Cittadella degli Archivi, il nuovo polo archivistico iper-tecnologico che ho avuto l’incarico di avviare oltre 6 anni fa. Una sfida originale, che mi ha permesso di applicare all’’archivistica la mia formazione economico-finanziaria, oltre ad una personale passione per l’arte e la storia. Da questo improbabile mix è nata una delle realtà archivistiche più interessanti ed alla avanguardia del panorama nazionale, la Cittadella degli Archivi appunto. La mia intenzione è trasmettere agli studenti le esperienze, conoscenze e competenze che ho acquisito in materia di indicizzazione informatica dei fondi, di protocollo informatico, agende e strumenti digitali per la ricerca, la consultazione e la programmazione degli accessi agli archivi, oltre alla codificazione dei processi di archiviazione massiva di fondi e superfondi. Condividerò i progetti di digitalizzazione di fondi documentali e di fondi fotografici realizzati, e le conoscenze circa i costi e tempi standard dei loro processi. Inoltre, illustrerò loro alcune tecniche di valorizzazione e comunicazione del patrimonio archivistico attraverso i tanti progetti culturali ed artistici, collaborazioni scientifiche, partnership istituzionali ed universitarie, mostre ed eventi realizzati da Cittadella in questi anni, non trascurando alcuni aspetti di fundraising e partenrship pubblico-private e di comunicazione attraverso i social e i media. Francesco Martelli (sovrintendente archivistico del Comune di Milano) |
Biblioteconomia digitale►Fabio Venuda (Dipartimento di Studi storici, Università degli Studi di Milano) |
Copyright e legislazione relativa ai contenuti digitaliIl Corso su copyright e legislazione relativa ai contenuti digitali affronterà tutti i problemi giuridici correlati al dato digitale, con particolare attenzione al suo VALORE ECONOMICO (diritto d’autore, utilizzazioni libere, segreto, vincolo contrattuale e, in generale, data economy), alla sua CIRCOLAZIONE (dati sui social network, possibilità di alterazione dei contenuti, attribution/paternità) e alla sua PROTEZIONE (GDPR e sicurezza nella custodia e trasmissione dei dati). Il corso sarà particolarmente focalizzato sui contenuti oggi circolanti sulle piattaforme sociali, nelle grandi banche dati (big data) e negli archivi pubblici e privati, con un’attenzione specifica anche alla libertà di cultura/diffusione e agli open data. ►Giovanni Ziccardi (Dipartimento di Scienze giuridiche, Università degli Studi di Milano) |
Creazione, gestione e analisi dei corpora, text retrieval, analysis e miningL'analisi automatica del testo svolge un ruolo fondamentale nelle Digital Humanities. Metodi e tecniche di text mining, knowledge extraction, topic discovery trovano applicazione in numerosi ambiti sia nel contesto degli studi umanistici, sia nel mondo della comunicazione. Due esempi interessanti (e molto distanti, a riprova dell'eterogeneità delle diverse applicazioni) sono l'index thomisticus, pionieristica indagine nell'ambito della storia della filosofia (►http://www.corpusthomisticum.org), e Culturomics, un'affascinante indagine storico-linguistica condotta attraverso l'analisi automatica dell'enorme corpus di Google Books (►http://www.culturomics.org/). L’evoluzione della lingua e della comunicazione ma anche l’interpretazione delle fonti storiche e l’indagine di archivio così come lo studio dell’evoluzione della cultura e del pensiero, passano attraverso lo studio delle tracce lasciate dagli eventi e dagli uomini nel testo scritto. L’incredibile quantità di testimonianze tuttavia non consente uno studio sistematico di tali fonti su larga scala se non attraverso il ricorso a tecnologie di analisi del testo. Si tratta pertanto di un bagaglio di competenze indispensabile per lo studio delle scienze umane. ►Alfio Ferrara (Dipartimento di Informatica, Università degli Studi di Milano) |
Digital historyStoria contemporanea e Digital Humanities ►Mauro Elli (Dipartimento di Studi storici, Università degli Studi di Milano), ►Blythe Alice Raviola (Dipartimento di Studi storici, Università degli Studi di Milano) Medioevo e medievisti nell’arena digitale ►Marina Gazzini (Dipartimento di Studi storici, Università degli Studi di Milano) |
Digital manuscript studiesIl corso introduce alla teoria e alla pratica dello studio dei manoscritti, fornendo un panorama di teorie e pratiche specificamente dedicate all’analisi, alla descrizione e alla riproduzione degli stessi in ambiente digitale per un più ampio allargamento degli orizzonti euristici, l’apertura di nuove metodologie d’indagine e la sperimentazione di innovativi canali di fruizione e comunicazione delle informazioni culturali. ►Marta Mangini (Dipartimento di Studi storici, Università degli Studi di Milano) |
Digitalizzazione e conservazione a lungo termine del digitaleCos'è un oggetto digitale e come lo si può acquisire e conservare nel tempo perché rimanga utilizzabile per le future generazioni? Come si costruisce un archivio digitale aperto, affidabile e durevole? Durante il corso verranno illustrati i concetti principali della conservazione digitale di lungo termine e verrà esaminato in dettaglio l'impianto concettuale del modello OAIS. Verranno inoltre approfonditi, anche tramite esercitazioni, i principali standard di metadatazione, in particolare METS e Premis, e i criteri di scelta dei formati per le varie tipologie documentali che vengono trattate nei progetti di digitalizzazione. ►Federica Zanardini (Direzione ICT, Università degli Studi di Milano) |
CMS e Search Engine Optimization per le Digital HumanitiesIl corso è progettato per fornire agli studenti le basi per l’utilizzo dei Content Management System (CMS) e delle pratiche di Search Engine Optimization (SEO) applicate al campo delle Digital Humanities. Gli studenti avranno l'opportunità di apprendere come si possono gestire, organizzare e ottimizzare i contenuti digitali in modo efficace per garantire un'ampia visibilità online e un accesso semplice e veloce per gli utenti. Il corso esplorerà da un punto di vista pratico l'uso di WordPress per creare siti web orientati alla ricerca e alla divulgazione in ambito umanistico. Parallelamente, il corso coprirà i fondamenti della SEO, concentrandosi su come ottimizzare i contenuti per i motori di ricerca, migliorare la visibilità dei siti web e aumentare il traffico. ►Francesco Tissoni (Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali, Università degli Studi di Milano) |
Fondamenti, sviluppi e metodologie delle Digital Humanities"C’è stata una rivoluzione tecnologica dettata dall’avvento del digitale. In tempi brevi, essa ha generato una evidente mutazione nei comportamenti degli umani e nei loro movimenti mentali. Nessuno può dire come finirà. ►Blythe Alice Raviola (Dipartimento di Studi storici, Università degli Studi di Milano), Simona Turbanti (Università degli Studi di Milano) |
Museologia e museografia digitali del patrimonio culturale materiale e immaterialeDavide Spallazzo, Raffaella Trocchianesi |
Laboratorio di Catalogazione e valorizzazione del patrimonio museale►Marcella Mattavelli (Ufficio Gestione e Valorizzazione dei Beni del Patrimonio Culturale e Museale, Università degli Studi di Milano) |
Laboratorio di GIS (Geographic Information System) per i beni culturaliUn GIS è un sistema informativo che, attraverso il ricorso a specifici database, consente di organizzare e di elaborare dati geografici, unendo coerentemente geometrie digitali (forme e simboli), dati alfanumerici (informazioni testuali) e contenuti multimediali in un unico sistema di riferimento geografico. Questo strumento permette di gestire e di manipolare una grande varietà di dati e di processi spaziali, aprendo la strada a un approccio multidisciplinare. Negli ultimi anni stiamo assistendo a una sempre maggiore interazione fra tecnologia e scienze umanistiche, in particolare per ciò che concerne le applicazioni GIS nell’ambito della gestione e della valorizzazione dei beni culturali. Come molte applicazioni pratiche dimostrano, l’approccio pluridisciplinare, sintetizzato nel concetto di Geographic Information Science (GISc), che in alcuni ambiti sta superando quello di semplice GIS, si conferma vincente nell’elaborazione dei dati, in quanto consente di utilizzarli appieno grazie all’impiego di differenti approcci e di molteplici metodologie di studio. Daniele Dapiaggi |
Laboratorio di linguaggi testuali per la rappresentazione dei datiIl modulo illustra i diversi approcci usati per memorizzare informazioni mediante linguaggi testuali. Partendo dal formato ASCII, verranno introdotti i metodi di codifica di caratteri estesi e lo standard Unicode, arrivando alla trattazione delle caratteristiche dei formati CSV e XML. ►Adriano Baratè (Università degli Studi di Milano) |
Laboratorio di modellazione e acquisizione 3D per i beni culturali►Laura Loredana Micoli (Dipartimento di Meccanica, Politecnico di Milano) La digitalizzazione tridimensionale di un bene materiale, dalla scala dell'oggetto a quella del territorio, consente di generare un modello digitale a partire dai dati acquisiti di una scena reale. L'uso della 3DD (3D Digitization) è sempre più frequente nell'ambito dei Beni Culturali, date le grandi potenzialità del modello digitale di essere utilizzato per scopi di documentazione, studio, conservazione, promozione ed altro ancora. L'obiettivo del corso è presentare le principali tecnologie e i metodi per generare un modello digitale 3D acquisendo una scena reale. Al termine del corso, gli studenti saranno in grado di selezionare la tecnologia più adatta ai diversi scopi progettuali, pianificarne l'uso ed eseguire la creazione e la post-produzione di un modello poligonale a partire da una nuvola di punti 3D misurati. Tramite l'attività laboratoriale verrà svolto un approfondimento rispetto alle tecniche di fotogrammetria digitale; gli studenti sperimenteranno materialmente il processo che consente di creare la replica digitale tridimensionale di un oggetto a partire da una serie di immagini bidimensionali. |
Laboratorio di programmazione in PythonIl corso introduce i concetti fondamentali della programmazione orientata alle Digital Humanities attraverso il linguaggio di programmazione Python. La sintassi e la versatilità di Python, lo hanno reso il linguaggio di riferimento in molti domini scientifici e stanno promuovendo il suo utilizzo anche in discipline umanistiche. In particolare, Python è una scelta eccellente per la gestione, l’organizzazione e l’analisi di contenuti testuali e visivi, elementi fondamentali di molti studi umanistici. In questo corso introdurremo la sintassi e i costrutti fondamentali del linguaggio in modo da sviluppare soluzioni per affrontare diversi problemi tipici delle Digital Humanities. Nell'ultima parte del corso verranno presentati e implementati alcuni casi d’uso riguardanti l’analisi di contenuti testuali. Data la natura introduttiva del corso, non è richiesta alcuna esperienza di programmazione. ►Matteo Zignani (Dipartimento di Informatica, Università degli Studi di Milano) |
Laboratorio di linguaggi per il webLa realizzazione di pagine Web attraverso tecnologie e linguaggi quali HTML5, CSS e JavaScript consente la realizzazione di portali per la valorizzazione e la diffusione di beni culturali acquisiti in formato.
Il modulo di laboratorio si focalizza su tali aspetti, introducendo ed esemplificando l’utilizzo dei principali linguaggi per il Web. ►Luca A. Ludovico (Dipartimento di Informatica, Università degli Studi di Milano) |
Laboratorio Wiki-media Italia per i beni culturaliLuigi Catalani, Marco Chemello |
Linked Open Data e Semantic Web►https://www.youtube.com/watch?v=uju4wT9uBIA Simona Turbanti (Università degli Studi di Milano) |
Museologia e museografia digitali del patrimonio culturale materiale e immaterialeL’insegnamento affronta il progetto della fruizione culturale nel rapporto con le tecnologie digitali.
L’insegnamento è strutturato in lezioni ex-cathedra sia di ordine teorico-critico-metodologico che tematico-applicativo: la contestualizzazione teorica farà da cornice all’approfondimento di alcuni casi studio ritenuti emblematici ed esemplificativi per le tematiche affrontate. Raffaella Trocchianesi, Davide Spallazzo |
Rappresentazione e codifica delle risorse multimedialiIl corso introduce alla rappresentazione digitale delle informazioni multimediali (audio, immagini, video), insieme con elementi di base inerenti le codifiche (non compresse, compresse lossless e lossy) per ognuna delle tre componenti. ►Goffredo Haus (Dipartimento di Informatica, Università degli Studi di Milano) |
Sistemi di gestione delle basi di datiL'insegnamento illustra i benefici che i sistemi di basi di dati relazionali possono offrire nel campo delle Digital Humanities. Lo studente apprenderà come progettare la struttura di una base di dati (database) per la memorizzazione efficiente ed efficace di dati relativi a una specifica realtà di interesse. È previsto lo studio del modello relazionale dei dati con i relativi vincoli, così come la presentazione delle principali funzionalità offerte dai sistemi di gestione delle basi di dati (DBMS - DataBase Management System). Inoltre, lo studente apprenderà le possibili modalità di interazione con una base di dati per realizzare operazioni di estrazione e manipolazione dei dati (inserimento, aggiornamento, cancellazione). È previsto lo studio del linguaggio SQL (Structured Query Language) mediante il quale si analizzeranno esempi e scenari di utilizzo per reperire i dati appropriati rispetto a uno specifico criterio di selezione. Infine, saranno discusse le principali analogie e differenze tra i sistemi relazionali di basi di dati e i sistemi non relazionali di recente affermazione (i cosiddetti sistemi No-SQL). ►Stefano Montanelli (Dipartimento di Informatica, Università degli Studi di Milano) |
Tecniche di analisi dei dati e Big dataL’attuale evoluzione del mercato richiede metodologie di sviluppo agili e incrementali. Le funzionalità che una applicazione deve poter realizzare emergono con la distribuzione e l’adozione dell’applicazione stessa e devono poter essere progressivamente integrate in nuovi contesti applicativi. In questi casi le basi di dati a supporto dell’applicazione devono essere in grado di evolvere con essa, supportando la rappresentazione di nuovi dati senza invalidare quelli precedentemente in uso. ►Valerio Bellandi (Dipartimento di Informatica, Università degli Studi di Milano), ►Paolo Ceravolo (Dipartimento di Informatica, Università degli Studi di Milano) |